Passeggiata nella Forlì impreziosita di Preraffaeliti
🇬🇧 Trip in Emilia-Romagna: one-day walk in Forlì that these days hosts the Pre-Raphaelites
🇮🇹 Forse non ci sarei mai andata se non fosse stato per la supermostra dedicata ai Preraffaeliti, bella, bella, bella...
Ma io sono sempre curiosa di vedere proprio quei posti meno chiacchierati, meno turisticizzati, meno tutto insomma. Mi domando sempre: che palazzi ci saranno in centro? Che personalità importanti mai sentite nominare si ricordano qui? Con all’attivo una cinquantina di destinazioni visitate mi son detta che a simili legittime domande non c’è risposta migliore dell’agire. Salta su un treno e via! Così ho fatto da Firenze; ho attraversato gli Appennini sempreverdi e sono arrivata a Forlì in un paio d’ore con cambio a Faenza, la città delle ceramiche (anche lei da vedere). Con ancora vivo negli occhi il ricordo degli splendidi quadri già visti a Torino anni fa. Ammiro soprattutto lo stile di Rossetti, insomma… era scritto che ci andassi!
🇬🇧 Maybe I would never have gone there if it were not for the super-exhibition dedicated to the Pre-Raphaelites, beautiful, beautiful, beautiful....
But I am always curious to see precisely those places that are less talked about, less touristy, less… everything. I always wonder: what palaces stand in the historical centre? What important yet unknown personalities are remembered here? With about fifty destinations visited under my belt, I told myself that to such legitimate questions there is no better answer than taking action. Get on a train and go! So I did from Florence; I crossed the evergreen Apennines and arrived in Forlì in a couple of hours with a change in Faenza, the city of ceramics (also worth seeing). With still vivid in my eyes the memory of other splendid paintings already seen in Turin years ago. I especially admire Rossetti's style, in short: I was meant to go there!
🇮🇹 Non sapevo bene che cosa aspettarmi, perché in queste zone era nato Mussolini, e la città ai tempi del duce doveva essere la prima di tutte
In effetti uscendo dalla stazione e percorrendo due viali ad angolo retto, certe tracce di architettura massiccia si notano, in particolare mi avvicino a uno statuone fuori da un istituto scolastico.
Nel Piazzale delle Libertà trovo accesso ai giardini pubblici che si dice siano i più vecchi d’Italia, risalirebbero infatti al 1816. Guardo il cielo con nubi qua e là, e penso che sia meglio concedersi una passeggiata ora che c’è il sole. Così dopo, se mai piovesse, sarò al sicuro fra quelle magnifiche opere d’arte. Superata un’aiuola di fiori dai colori brillanti, arrivo a un laghetto con un cigno intento a cibarsi e un gruppetto di anatre… opere d’arte esse stesse!!
Poi mi dirigo verso il centro storico, dove colori e forme si fanno più antichi, pur senza eccedere. Si nota che non siamo a Parma o a Ferrara, ma che importa? Anche le città sono differenti, non devono per forza somigliarsi. E come succede in Romagna, ogni città vive di vita propria. Basta dare uno sguardo in giro, sulle vetrine, sulle bacheche, ovunque spunti qualche materiale informativo per rendersene conto.
Ammiro il Palazzo delle Poste, entro nella Basilica di San Mercuriale, giro fra i pochi viali, fino ad arrivare al Duomo con un colonnato che ricorderebbe di più un teatro, ma il cui stile interno trovo troppo carico. C’è così poco da vedere che per una volta non devo correre contro il tempo, anzi proprio il contrario... Ci sta tutto: sia questo giro che tre orette abbondanti di mostra, persino la pausa pranzo con couscous di verdure fatto in casa appena trovata una panchina.
Poi vado a cercare la Rocca di Ravaldino, dove Caterina Sforza, leonessa di Romagna e signora di Imola e Forlì, resistette eroicamente contro Cesare Borgia.
Caterina è ricordata come una personalità forte, e ho anche scoperto che era la nonna paterna di Cosimo primo granduca di Toscana. La Rocca di Ravaldino è stata di recente riaperta al pubblico, peccato però non nel giorno mio…
🇬🇧 I was not quite sure what to expect, because Mussolini was born in these areas, and the city in the days of the fascist dictatorship had to be the first of all
In fact, as I go out of the station and walk down two right-angled avenues, I notice traces of massive architecture, in particular I approach a big statue outside an educational institution.
In the Piazzale delle Libertà I find access to the public gardens that are said to be the oldest in Italy, dating back to 1816. I look at the sky with clouds, and think it’d be better to indulge in a walk now that it's sunny. Later, if it ever rains, I will be safe among those magnificent works of art. Past a flower bed of brightly colored flowers, I arrive at a pond with a swan and a small group of ducks - works of art themselves!!
Then I make my way to the historical centre, where colours and shapes get older. Evidently this is not like Parma or Ferrara, but should that matter? Cities don't have to look alike. And as is the case in the Emilia-Romagna region, each city lives a life of its own. Just take a look around, on the shop windows, on the bulletin boards, wherever some information material pops up to realize this.
I admire the Palace of the Post Office, enter the San Mercuriale church, wander among the few streets, until I reach the Cathedral with a colonnade that would make you think more of a theater, but with an interior style I find too loaded. There is so little to see that for once I do not have to race against time, in fact just the opposite... It all fits: both this tour and three full hours for the exhibition, even a lunch break with homemade vegetable couscous as soon as I find a bench.
Then I go in search of the Ravaldino Fortress, where Caterina Sforza, called the lioness of Romagna, lady of Imola and Forlì, heroically resisted Cesare Borgia.
Caterina is remembered as a strong personality, and I also discovered that she was the paternal grandmother of Cosimo the first Grand Duke of Tuscany. The Rocca di Ravaldino was recently reopened to the public, too bad, however, not on my day...
🇮🇹 Quando poi torno sui miei passi per cercare il palazzo che ospita la mostra, è lui che trova me!
Divertente, eppur si spiega. Le mappe per turisti sono sempre approssimative. Ero convinta di dover andare dritto, ma ad un angolo mi sono incuriosita e sono entrata per una stradina stretta, convinta di dover tornare indietro. Invece… eccomi all’entrata del Museo Civico San Domenico.
Tre sale in cui ci si immerge in un’arte varia e raffinata, e in particolare si è curato l’aspetto della relazione con l’Italia. I Preraffaeliti furono infatti una confraternita nell’Inghilterra vittoriana che rivendicava un’arte meno accademica e più fedele alla realtà. Quasi tutti i membri fondatori erano allievi della Royal Academy, punto dal quale cominciò il loro dissenso. Preferirono lo studio degli antichi, l’adozione di temi medievali prima, e il Rinascimento poi, fatto che metterà la nostra Italia al centro del loro interesse.
La confraternita visse solo 5 anni, ma influenzò tante generazioni successive. E non furono solo pittori, ma anche anche artigiani, scultori, letterati, critici. Qualche nome di spicco: John Ruskin, Burne-Jones, William Morris, e la mia preferita, la nipote di Spencer Stanhope, Evelyn De Morgan con la sua Medea.
Che esperienze avevano? Tutto fuorché… accademiche. Molto più orientate a libera espressione e confronto. Quali città prediligevano oltre Venezia, Firenze e Roma? Pisa, per gli affreschi del camposanto. Verona, che per qualcuno era meglio di Venezia. I loro miti erano nomi di casa nostra: Botticelli, Piero della Francesca, Mantegna… e poi Dante insieme a pochi “stranieri”: Shakespeare e Re Artù.
🇬🇧 When I retrace my steps to look for the building hosting the exhibition… it finds me!
Funny, though it can be explained. Tourist maps are always sketchy. I had in mind to go straight, then at a corner I got curious and entered through a narrow street, convinced I had to go back. Instead... here I was at the entrance to the San Domenico Civic Museum.
Three rooms full of varied and refined art, and particular attention has been paid to their relationship with Italy. The Pre-Raphaelites were in fact a confraternity in Victorian England that claimed art had to be less academic and more faithful to reality. Almost all of its founding members were students of the Royal Academy, the point from which their dissent began. They preferred the study of the ancients, the adoption of medieval themes, and the Renaissance later, a fact that would put Italy at the centre of their interest.
The group broke up after only five years, but it influenced many subsequent generations. And they were not only painters, but also craftsmen, sculptors, men of letters, critics. A few prominent names: John Ruskin, Burne-Jones, William Morris, and my favourite, Spencer Stanhope's niece, Evelyn De Morgan with her Medea.
What experiences did they have? Anything but... academic. Much more oriented toward free expression and confrontation. What cities did they prefer besides Venice, Florence and Rome? Pisa, for the frescoes in the Camposanto. Verona, which for some was better than Venice. Their myths were names from my homeland: Botticelli, Piero della Francesca, Mantegna... and then Dante along with a few "foreigners": Shakespeare and King Arthur.
I have loved Italy since I stumbled into Firenze in the off-season when in college, in approximately 1997. I fell head over heels in a trip that year to Cinque Terra, before (I think) Rick Steves caused it to be overrun with tourists; the friendly waiter at Gianni Franzi in Manarola introduced me to one of the best meals of my life. That same year, I went to Lake Como on a budget, so my trip memories are a beautiful hike with mountain goats. I wasn't able to visit between 2003 and 2019 and much changed, but I could still conjure the beauty of small villages and towns not overrun. I must admit, I struggled learning how to be in Italy with a more robust budget, because I wanted to return to the beautiful memories of my youth. I did share Cinque Terra with my children in 2019, even though it was not the same place. We did enjoy another meal at Gianni Franzi, but (and maybe this was because I had been separated from my family for a few weeks and they were starving when they finally arrived) that meal was topped by a take-away meal on the balcony of our Air BnB in Riomaggiore. I am almost scared to know what it is like in 2024, and I hope it retains the magic and was not too destroyed by the economic destruction of the intervening years. Thank you for following me and I look forward to learning more about your beautiful country.
Non sono mai stata a Forlì ma semmai ci andrò userò questo articolo come “guida”. Grazie!